Le deportazioni naziste 1943 – 1944
Il 19 luglio, bombardano Roma (San Lorenzo), anche per intimidire il re. Funziona. Il 25 luglio il re, spaventato, destituisce Mussolini, nomina Badoglio primo ministro e inizia a trattare con gli angloamericani. Ma poi, temendo la reazione dei tedeschi, scappa da Roma. Anche Badoglio scappa, insieme ai suoi generali. I romani vengono lasciati tra le mani dello spietato capo delle SS tedesche, il tenente colonello Herbert Kappler.
______________________________________________________________ |
||||||
I Carabinieri Per prima cosa, Kappler cercò di eliminare ogni possibile resistenza al dominio tedesco. I Carabinieri della Capitale furono il suo primo bersaglio: rifiutarono di rastrellare la gente e di sopprimere le manifestazioni di protesta. Così, il 7 ottobre 1943, Kappler fece deportare nei campi nazisti circa 2000 di loro.
Immagini
tratte dal video allegato a questo foglio, I
Carabinieri nel 1943 (RAI2),
visibile anche in internet. Digitare www.bit.ly/1943-2 oppure
cliccare sul tasto qui sopra.
I carabinieri non spararono ai soldati tedeschi quando essi entrarono nelle caserme per arrestarli perché, il giorno prima, avevano ricevuto l'ordine di deporre le armi. L'ordine fu dato dal ministro della difesa Graziani e dal Generale dei carabinieri Delfini, entrambi fascisti in connubio con i nazisti.
Oggi
pochi sanno di questa deportazione; quasi nessuno ne parla.
______________________________________________________________
|
||||||
Gli ebrei Poi Kappler mise le mani sull'oro degli ebrei di Roma e infine li deportò. Il 26 settembre 1943 intimò la consegna, entro 36 ore, di 50 kg. d'oro, altrimenti la deportazione. Gli ebrei consegnarono l'oro ma, il 16 ottobre, furono deportati ugualmente. Hitler, infatti, aveva ordinato, in tutta Europa, la “soluzione finale del problema ebraico”: lo sterminio degli ebrei.
______________________________________________________________ |
||||||
I partigiani “rossi” di San Lorenzo e del Quadraro
Ma i sanlorenzini, specie i comunisti, combattevano i nazifascisti ben prima del 1943 – anzi, sin dalla Marcia su Roma il 28 ottobre 1922, quando spararono dalle finestre per impedire ai fascisti di entrare a Roma per via Tiburtina. E prima ancora (24 maggio1922), i sanlorenzini “rossi” avevano cacciato dal quartiere i miliziani fascisti che volevano seppellire al Verano Enrico Toti, eroe di guerra usato da loro per glorificare la guerra e il regime. Mucci, all'epoca undicenne, ne fu un testimone occulare. Da adulto, Mucci si spostò al Quadraro dove capeggiò i 1000 partigiani di Bandiera Rossa. Sabotavano i convogli tedeschi. Il 20 ottobre1943, alcuni di loro attaccarono Forte Tiburtina, presidio tedesco, ma un reparto SS li sorprese da dietro. 22 morirono e 9, catturati, furono deportati. Gli altri continuarono i sabotaggi. Kappler era furioso: non riusciva a trovare il loro nascondiglio al Quadraro. Perciò il 17 aprile 1944 ordinò di rastrellare e di deportare tutti gli uomini del quartiere! 1500 uomini sono stati rastrellati; 900 di loro sono stati deportati. Mucci e i suoi compagni sono riusciti a fuggire, però. E così, al Quadraro, non c'erano più uomini. Per
sentire Mucci raccontare questi eventi, digitare
www.bit.ly/1922-2 (San Lorenzo) e
www.bit.ly/1944-2 (Quadraro), o cliccare sui tasti qui
sotto. Il sonoro è disturbato ma vale la pena fare
lo sforzo di ascoltare. Per
ingrandire lo schermo,
N.B. Sappiamo da documenti pubblicati recentemente che Kappler aveva preparato un piano per rastrellare e deportare gli abitanti di altri tre quartieri romani che, come il Quadraro, egli definì comunisti e quindi nemici del nazifascismo: San Lorenzo, Testaccio, Trastevere. Tuttavia gli alleati sono arrivati a Roma prima che egli potesse mettere in atto questo suo piano.
|
|
Vuoi
vedere o scaricare la versione pdf di questo opuscolo, idoneo per
la stampa? |