GLOTTODIDATTICA, 1998-99




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* o chi frequenta meno di 3/4 delle lezioni

AVVISO:  ESAMI, SESSIONE DI FEBBRAIO 
giovedì 24.2.00, 
stanza 16, terzo piano, via del Castro Pretorio 20.

·SCRITTO:  ore 10.30 (domande di verifica delle terminologia adoperata dagli autori dei 5 testi segnati nel Programma)

·ORALE: ore 14.30 (domande di comprensione critica* delle affermazioni contenute nei 5 testi, nonché delle presupposizioni a monte)
*Per "critica" s'intende "con assenso o dissenso ragionato e documentato, cioè sostenuto da sperimentazioni o richiami ad altri autori".

Prenotazioni:
Per prenotarsi agli esami, riempire l'apposito foglio sul bancone sotto le cassette delle lettere per i docenti, Dipartimento di Linguistica, 3° piano, inizio corridoio, via del Castro Pretorio, 20 
(Segreteria del Dipartimento: tel. 06-495-9354)

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Programma per i frequentanti 

(presenti ad almeno tre quarti delle lezioni)

"Il processo di acquisizione di una seconda lingua"

Finalità del corso

Le riflessioni e le simulazioni svolte in aula, le ricerche sul campo ed i tirocini hanno lo scopo di far acquisire le seguenti conoscenze/competenze: 

1. saper definire i concetti basilari della glottodidattica (ad esempio, lingua, culturacomunicazione, sapere, apprendimento...) e la terminologia di base usata per descrivere i fenomeni linguistici (ad esempio, fonema, aspetto, coesione, sociolettoforza illocutoria...); saper relativizzare le definizioni fornite;

2. saper correlare pratiche didattiche e finalità formative in modo da poter individuare gli obiettivi reali della didattica proposta da un libro di testo, da un programma scolastico o da un corso di laurea in lingue;

3. saper cogliere i bisogni reali e le fonti motivazionali di uno studente di lingue; saper elaborare una proposta didattica ed un ventaglio di percorsi didattici coerenti con essi nonché con i vincoli materiali/istituzionali in cui si deve operare; saper reperire gli strumenti didattici adeguati per ogni percorso e creare le condizioni ottimali per la loro utilizzazione; saper costruire e omologare strumenti di (auto-) valutazione appropriati;

4. saper collocare la propria attività d'insegnante (o di studente) di lingue, sia nel contesto socioeconomico e culturale che la determina storicamente, sia nella corrente di pensiero scientifico che pretende di sancirne la validità.

All'interno di questo quadro generale verrà dato quest’anno particolare rilievo all'opposizione acquisizione/apprendimento ipotizzata da Krashen e Holec per spiegare la differenza tra lo studio di una lingua in loco e in aula. 

Bibliografia

S. P. Corder, Introduzione alla linguistica applicata, Bologna: Il Mulino, 1983, ISBN 88-15-00300-2 (i soli capitoli indicati durante il corso);

A. Ciliberti, Manuale di Glottodidattica, Firenze: Nuova Italia, 1997, ISBN 88-221-1416-7 (i soli capitoli indicati durante il corso);

T. De Mauro et al.L'alfabetizzazione culturale e comunicativa. Firenze: Giunti Marzocco, 1992, ISBN 88-090-0828-6, pp. 37-42, 71-102, 150-157, 163-164.

Metodo di Valutazione

Valutazionein itinere: ogni lavoro svolto (ricerca, simulazione, ecc.) vale da 0 a 3 punti; la somma dei punti accumulati costituisce il voto finale. Per alzare un punteggio basso lo studente potrà scegliere di fare lavori integrativi. E' anche previsto un esame finale, con un valore massimo di 6 punti, per chi ne avrà bisogno al termine del corso.

Verranno esonerati da uno dei lavori previsti gli studenti che avranno già sostenuto, con profitto, l'esame di Linguistica Generale. Altri esoneri potranno essere corrisposti, a discrezione del docente, per gli esami dell'area linguistica o pedagogica già sostenuti con profitto nonché per l’esperienza già maturata nell’insegnamento delle lingue. Per ogni esonero lo studente riceve d’ufficio il punteggio massimo previsto.

Prerequisiti

Si consiglia vivamente di seguire il corso solo dopo aver sostenuto con profitto l'esame di Linguistica Generale.

Impegno richiesto

Occorre prevedere, oltre alle quattro ore di lezione in aula, un impegno medio di quattro ore settimanali per le tesine, i tirocini, le ricerche sul campo e la preparazione a casa delle simulazioni in aula. In compenso: (1) l'esame finale non richiederà altra preparazione -- in molti casi non sarà nemmeno necessario sostenerlo; (2) le conoscenze acquisite rimarranno "vive" (produttive) più a lungo.

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Programma per i non frequentanti

(o chi frequenta meno di 3/4 delle lezioni) 

Lo studente avrà notato, da quanto precede, che il programma di Glottodidattica mira a dare conoscenze immanenti. Questo tipo di sapere non si acquisisce tramite lo studio "teorico" (libresco) integrato poi con le cosiddette "riflessioni personali" (non verificate empiricamente). Né si acquisisce tramite la "pratica" puramente casuale che offre la vita dopo gli studi. Si acquisisce attraverso lo studio sperimentale di situazioni reali in un continuo confronto dialettico con le elaborazioni fornite man mano dai testi e dal docente -- e ciò sin dal primo momento. Ne consegue che l'esame di Glottodidattica, che valuta il possesso non di "nozioni" ma di conoscenze/competenze acquisite tramite la verifica critica di ipotesi didattiche, va sostenuto da frequentante.

Tuttavia, per motivi eccezionali uno studente potrebbe anche trovarsi nella necessità di sostenere questo esame da non frequentante. Per questi casi, dunque, è previsto, in deroga, un esame di tipo tradizionale (scritto, orale) delle sole nozioni contenute in cinque testi: i tre testi già indicati per gli studenti frequentanti, che vanno letti per intero (tranne il terzo), nonché i due testi che seguono, da leggere per intero:

W. d’Addio Colosimo (a cura di), I materiali linguistici nella didattica delle lingue, Bologna: Zanichelli, 1985, ISBN 88-08-03280-9;

C. Serra Bornetto (a cura di), C'era una volta il metodo, Roma: Carocci, 1998, ISBN 88-430-1187-1.

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