CONTRO
BUSH, LA GUERRA,
L'IMPERIALISMO DEGLI USA E DELL'ITALIA
Roma,
11 giugno ore 17.00
Corteo da piazza della Repubblica
L'11
giugno Bush sarà di nuovo a Roma per discutere con il governo
Berlusconi - fedelissimo alleato - il massimo coinvolgimento
dell'Italia nelle strategie di guerra degli USA.
Bush vuole
approfittare di un intero Parlamento filo-statunitense per chiudere
la partita sulla nuova base Usa a Vicenza, ottenere nuove truppe e
nuove regole di combattimento in Afghanistan, coinvolgere l’Italia
nell’escalation di guerra contro l’Iran e in Medio
Oriente, concretizzare la collaborazione italiana allo Scudo
missilistico Usa e alla costruzione degli F 35.
Con una
accresciuta aggressività militare per l'ampliamento della
propria sfera d'influenza sul mercato mondiale - oggi in declino -
gli Stati Uniti intendono rispondere alla propria recessione
economica, accollando i costi economici, sociali e militari ai paesi
alleati e accentuando la loro ingerenza politica e militare sui paesi
del Medio Oriente e dell'America Latina.
Su questa inquietante
agenda di guerra, Bush troverà piena collaborazione da parte
del governo Berlusconi, cercherà di intensificare
ulteriormente il ruolo di guerra dell'Italia, già tracciato
dal precedente governo Prodi come quello della quarta potenza
occidentale, coloniale ed imperialista, in quanto a presenza di
militari oltreconfine. Dobbiamo contrastare questa agenda con una
mobilitazione contro la guerra che non ha complicità e
mediazioni con nessun governo o soggetto politico che si sia reso
complice della guerra globale.
Il Patto permanente contro la
guerra lancia un appello alla mobilitazione. Non vogliamo che il
nostro paese continui ad essere complice della escalation di guerra e
che dia il benvenuto a colui che massimamente ha incarnato in questi
anni la guerra globale, la tortura e la sospensione dei diritti umani
in tutto il mondo.
L'11
giugno saremo in piazza a Roma contro la visita di Bush, riaffermando
i nostri obiettivi:
ritiro immediato delle truppe italiane dall'Afghanistan, dal Libano, dai Balcani;
revoca della decisione di costruire una nuova base militare USA a Vicenza e lo smantellamento delle basi militari USA/NATO nel nostro territorio per riconvertirle ad uso civile;
revoca dell'adesione dell'Italia allo Scudo missilistico USA, della partecipazione alla costruzione degli F35, dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele;
taglio delle spese militari a favore di quelle sociali.