Pagina Iniziale/Home Page> 


.
Grandiosa la manifestazione di sabato
per il ritiro delle truppe dall'Iraq e
per la loro sostituzione con forze ONU!!
.

A Roma 1 milione di cittadini hanno riempito Circo Massimo (dati CNN e Reuters).  E meno male che c'era la TV americana: sabato la quasi totalità dei TG italiani ha scrupolosamente evitato di far vedere l'enorme piazza piena e ha comunicato le cifre ridicole fornite dalla Questura sul numero di partecipanti.

Domenica, poi, i TG italiani -- MediaSet, RaiSet, la Sett', ormai quasi una sola voce -- si sono di nuovo sforzati di nascondere l'isolamento del governo e di chi lo sostiene (direttamente o indirettamente).  Per distrarre l'attenzione pubblica, hanno gonfiato la storia della contestazione a Fassino.  Si tratta di fischi e di spintoni, fuori luogo in una marcia per la pace, e poi del deprecabile lancio di qualche bottiglia di bibita da parte di alcuni giovani non global (con il micro-cervello di un Ultra da stadio) contro un gruppo di giovani DS-ini.  E basta.  Relativamente poco se paragonati agli isolati gesti di intolleranza verificatisi in altre manifestazioni -- considerate da tutti come pacifiche -- come per esempio quella per l'Articolo 18.  Insomma, cose ingiustificabili, forse orchestrate (ma dalla destra, per creare una rottura, non certo dalla sinistra), da non ripetersi, ma certamente non causa di divorzio. 

No, la notizia del giorno non è qualche spintone (che viene gonfiato a dismisura per creare divisioni a sinistra) ma la spinta davvero popolare che ha portato SPONTANEAMENTE oltre un milione di manifestanti in piazza.  Gente che vuole il ritiro delle truppe dall'Iraq (e la loro sostituzione con forze ONU) subito, senza se e senza ma.  Gente che è riuscita ad autoconvocarsi tramite email e SMS, dunque senza la macchina organizzativa dei partiti (ma con il sostegno della CGIL che va calorosamente ringraziata).  Gente che, con questa iniziativa autonoma, ha voluto anche avvertire i partiti della sinistra riformista, in modo pacifico ma inequivocabile: "In Italia i Toni Blair non passeranno."

Gli esponenti della destra, invece, reduci dalla loro contro-manifestazione (completamente disertata) del giovedì scorso, hanno invaso la TV in tutte le ore di punta per ripetere fino alla nausea 4 mistificazioni.  Vediamole una per una. 

1.  Calderoli della Lega: "Le manifestazioni come quella di sabato favorirebbero il terrorismo." (Ma a favorire il terrorismo sono proprio le guerre volute dai governi Bush-Blair-Berlusconi e, più in generale, il colonialismo dei paesi arabi da parte dell'occidente!  Diciamo da tempo di ritirare le truppe dall'Iraq.  Non dirlo più ora, per non sembrare condizionati dalle bombe a Madrid, sarebbe solo invitare chi vuole la guerra a mettere LUI qualche bomba, per farci star zitti!  Fantascienza?  Niente affatto.  Questo, ormai è risaputo, l'hanno fatto negli anni '60 e '70 i servizi segreti americani "deviati", insieme alla manovalanza fascista, per zittire la sinistra e per far votare i partiti di destra: si chiamava la "strategia della tensione".  Già!  I primi atti terroristici in Italia -- le bombe nella Banca dell'Agricoltura e sul treno Italicus -- sono di matrice americana, non islamica.  Calderoli vuole che ci ricaschiamo?)

2.  Fini, AN: "Le guerre non sarebbero affatto la causa del terrorismo -- e la prova sarebbe che il primo atto terroristico è stato l'11 settembre contro le Torri Gemelle, prima dell'invasione dell'Iraq e quindi non come reazione a delle violenze subite."  (Ma non legge i giornali, Fini?  E' ovvio che la guerra in IRAQ non c'entra niente con le Torri Gemelle; ma l'attacco dell'11 settembre fu invece dichiaratamente progettato e compiuto da un gruppo di sauditi proprio per cacciare l'esercito americano da un ALTRO paese islamico occupato.  Cioè dal loro paese, l'Arabia Saudita, il quale "ospita" da 15 anni l'esercito americano che mantiene al potere -- con arresti arbitrari e torture, come ora avvengono in Iraq -- un regime ancora più feroce e liberticida di quello di Saddam.  In scambio di petrolio, naturalmente.  Sono questi stessi sauditi -- guidati dal saudita bin Laden -- a far esplodere le bombe contro le ambasciate americane in Africa due anni prima, per la stessissima ragione: "Via le truppe americane dall'Arabia Saudita, basta con il colonialismo americano". 

Quindi Fini si deve ricredere: le Torri Gemelle, come le ambasciate bombardate, sono la prova inequivocabile che l'occupazione coloniale, sorretta militarmente, è la causa diretta del terrorismo.  La stessa cosa in Irlanda del Nord, del resto.  E in Palestina.  E in Cecenia.  E ovunque.)

3.  Follini, UDC: "Le truppe ONU, sostituendo quelle attuali, saranno aggredite anche loro e dovranno rispondere -- perciò la sostituzione delle truppe non creerà la pace." (Invece, dicono gli esperti ONU, dal momento che i caschi blu non saranno immischiati in affari di petrolio né in elezioni truccate né in arresti, torture e lager -- come gli attuali contingenti militari -- lo stillicidio contro le truppe sicuramente finirà.  Leggete la denuncia di Amnesty Internazionale su Le Nouvel Observateur, 18.3.04, per un elenco dei crimini commessi dalle attuali truppe occupanti contro i civili iracheni.)

Infine,

4.  Bondi, FI: "La manifestazione di sabato sarebbe stata deprecabile in quanto contro 'i nostri ragazzi in Iraq' e 'anti-americana'." (Ma era proprio il contrario!  Nessuno portava un cartello contro i carabinieri: anzi, c'era alla manifestazione persino un folto gruppo di carabinieri che chiedeva il ritiro delle truppe!  Lo chiedevano per l'incolumità dei loro commilitoni -- e la nostra -- e per sottrarre "i nostri ragazzi" dall'obbligo di continuare a violare l'Art. 11 della Costituzione, il vero disonore.)

In quanto all'accusa di anti-americanismo, avrei molto da ridire a riguardo, proprio come parte di uno dei gruppi di americani che, anche loro, manifestavano in piazza sabato.

Sarebbe dunque, secondo Bondi, anti-americano criticare Bush?  Ma fammi il piacere!!  La maggioranza degli Americani ha votato Gore, non Bush!  E oggi questa maggioranza critica Bush, presidente per frode elettorale, e gli chiede di ritirare le truppe subito!  Sarebbe dunque anti-americana questa maggioranza americana?  Bondi deve mettersi gli occhiali.  I tempi sono cambiati.  Sabato in 250 città statunitense (dati CNN di nuovo -- i TG italiani, per non dare torto a Bondi, hanno parlato solo di "alcune città")...  ripeto, sabato in ben 250 città negli Stati Uniti -- senza contare dunque le manifestazioni nelle altre città del mondo -- centinaia di migliaia di americani hanno invaso le strade per dire NO ALLA COLONIZZAZIONE dell'Iraq.  Sarebbero comunisti sovversivi tutti questi americani perché hanno osato denunciare la guerra in termini così spiccatamente politico-economici?

Già!  Sabato, sullo striscione che ha aperto il corteo a New York, è apparsa in lettere cubitali proprio la parola "colonizzazione" -- termine che si sente così raramente in Italia nei dibattiti in TV e che lo stesso movimento italiano per la pace sembra evitare con pudore.

Mamma mia, che succede?!  Dal paese più capitalista del mondo arriva la parola d'ordine più azzeccata, quella che chiarisce con precisione marxista la causa del terrorismo!  Mentre in Italia -- paese di Antonio Gramsci che già quasi un secolo fa ha descritto così bene il rapporto tra colonialismo e brigantaggio reazionario nel meridione -- tutto tace.  Gli striscioni a Roma, almeno quelli che io ho visto, si limitavano a lamentare "spirali di violenza" causate da...  boh!  non si sa che.

Eppure sono convinto, parlando con la gente, che il movimento italiano per la pace è già giunto alle stesse conclusioni degli americani che manifestavano sabato pomeriggio.  E' già convinto, come loro, che la causa del terrorismo e della violenza NON è la guerra di per sé e nemmeno la povertà.  E' il colonialismo, ossia lo sfruttamento di un popolo e delle sue ricchezze naturali, da parte di un altro popolo.  La guerra è solo UNO dei mezzi adoperati per questa finalità.  La povertà ne è solo UNA delle conseguenze.

Anzi, i pacifisti con cui ho parlato sabato sapevano benissimo che non intaccheranno le vere cause del terrorismo se si limiteranno a contestare le violenze appariscenti, come i bombardamenti.  Sanno che, per essere efficaci, dovranno rivendicare cambiamenti nei rapporti politici ed economici tra primo e terzo mondo -- non basta condannare "ingiustizie" generiche.  Questo, del resto, lo sanno da tempo i cattolici che si stringono intorno a Ciotti e Zanotelli, due delle figure più luminose del movimento per la pace.

Come mai, allora, nei striscioni in testa al corteo sabato, la parola "colonialismo" non si vedeva?  Del resto, questo pudore sembra caratterizzare i movimenti per la pace quasi dappertutto nel mondo (tranne che a New York e a Los Angeles sabato scorso!)...

Merita una riflessione.

Quanti movimenti per la pace nel mondo denunciano come (neo-) coloniale la guerra in corso da 12 anni in Algeria?  E' una guerra sponsorizzata dall'occidente per avere il gas algerino a prezzi stracciati, facendo eliminare brutalmente gli algerini che si oppongono, i quali rispondono con azioni terroristiche (finora più di centomila morti tra i due contendenti).  Il gasdotto in questione arriverà in Italia, quindi questo paese è sicuramente al corrente, se non direttamente coinvolto: eppure se ne parla poco o per niente nei mass media.  Algeria: un Iraq con silenzio stampa.

Quanti movimenti per la pace nel mondo denunciano come (neo-) coloniale la guerra strisciante in corso da 15 anni nell'Arabia Saudia (guerra che ha provocato come ritorsione, dicevo, l'attacco alle Torri Gemelle)? 

Quanti movimenti per la pace nel mondo denunciano la guerra calda in Afghanistan, un genocidio fuori da ogni giustificazione (né i Talibani né tanto meno gli Afghani sono responsabili per l'attacco alle Torri Gemelli; in realtà si tratta di una colonizzazione del paese, con l'eliminazione fisica di chi non è d'accordo, per garantire un passaggio permanente verso il mare per il petrolio a nord dell'Afghanistan.)

Quanti movimenti per la pace nel mondo denunciano come (neo-) coloniali le guerre striscianti che l'occidente promuove in praticamente TUTTI i paesi islamici, i quali, per loro sfortuna, si trovano sopra giacimenti petroliferi o riserve di uranio (altra fonte energetica voluta dall'occidente) o in punti strategici (come l'Egitto, l'Eritrea e la Somalia, che controllano il canale di Suez e il Mar Rosso dove passano le petroliere)?  I terroristi vengono proprio da questi paesi.  Non sarebbe il caso di capire meglio ciò che i nostri governi stanno facendo lì, per produrre così tanta disperazione che molti giovani preferiscono suicidarsi per protesta, facendosi esplodere sui nostri aerei o nei nostri treni? 

E non parlo dei paesi latino-americani dove gli USA impongono militarmente regimi di loro gradimento (come nel Panama o nella Repubblica Domenicana) o dove inviano paramilitari, quindi senza implicarsi direttamente, per eliminare ogni dissenso (Nicaragua, Guatemala, ecc. ecc. e, in questi giorni, Haiti).

Colonialismo.  Imperialismo.  Parole che si pensavano ormai rilegate ai libri di storia ma che, dopo il crollo del muro di Berlino, sono tornate attualissime. 

Parole che il movimento italiano per la pace deve saper indicare come causa vera delle violenze.  Proprio il movimento italiano, per le sue tradizioni e per la sua notevole visibilità (la manifestazione di sabato a Roma è stata la più grande nel mondo, sempre secondo i dati CNN). 

Il Triciclo -- i vari Boselli, Rutelli, D'Alema e Fassino che sembrano cercare soprattutto il consenso dei ceti dominanti -- forse non vorranno fare della condanna del "colonialismo" la parola d'ordine della sinistra nella faccenda Iraq.  Potrebbe infastidire certi settori dell'imprenditoria.  Pazienza.  Siamo in democrazia, oppure no?  Se il movimento riesce a convincere l'elettorato che il problema sta in questi termini, accetteranno il volere della loro base, non è così? 

(Che c'entrano con l'Iraq settori dell'imprenditoria italiana?  Leggi gli articoli sul sito www.democrazialegalita.it: "Il vero motivo della presenza italiana a Nassirya", "L'uomo di Lunardi che ricostruisce l'Iraq per conto degli USA".)

Berlusconi tuonerà che chi parla di "colonialismo" o di "imperialismo" è un comunista.  Bene!  Così sarà chiaro che essere comunisti non vuol dire mangiare i bambini o sigillare le chiese, ma semplicemente difendere chi viene sfruttato, avendo una visione di classe.

La grande stampa dirà che, almeno nel caso dell'Iraq, non si tratta di "colonizzazione" ma di "privatizzazione" delle industrie locali.  Ingegnosa scusa: in questi mesi vengono "privatizzate" tutte le industrie irachene di valore ma, naturalmente, nessun iracheno ha i soldi per comprarle e quindi finiscono per forza, a prezzi stracciati, in mano alle multinazionali americane.  Ma questo non è affatto colonialismo, diranno gli editorialisti, è solo il libero gioco del libero mercato -- evviva la libertà!  Fanno pena, questi pennivendoli, lasciamoli stare. 

Concludo.

Dopo il grande successo del 20 marzo, credo che bisogna fare una riflessione approfondita. 

Se non combattiamo il colonialismo e l'imperialismo con la stessa forza che combattiamo le guerra, avremo davanti a noi -- e i nostri figli davanti a loro -- anni di piombo, anni di paura di attentati terroristici, anni di repressione delle nostre libertà da parte dei nostri stessi governi in nome della "sicurezza nazionale" (l'America di Bush insegna), anni di spese folli improduttive per pagare costosissimi sistemi di difesa e di sorveglianza.  (Ma quanto stiamo pagando in fin dei conti questo petrolio rubato?!).

Non solo.  Ma la storia ci insegna come, se non viene fermato il primo paese che tenta di colonizzare una zona, si scatena tra tutti i paesi ricchi una corsa al colonialismo in quella zona, che sfocia poi in guerre e conflitti tra di loro!  Altro che terrorismo: le future guerre tra nazioni ricche saranno atomiche.

Fermiamo questa spirale terribile. 

Sabato abbiamo fatto un gigante passo avanti.  Circo Massimo pieno, nonostante l'assenza di una guerra calda in corso e quindi senza tutta l'emotività che ciò provoca.  Benissimo!

Ora si tratta di compiere un passo altrettanto grande: cominciare a rivendicare non semplicemente la pace e non genericamente la giustizia ma, a chiare lettere, la fine di tutti i colonialismi. 

-- Patrick__
22/03/04
__


-----------------------------------------------------------------------------

Per ragguagli sui recenti movimenti spontanei in difesa del pluralismo d'informazione, dell'indipendenza della magistratura, dei diritti statutari dei lavoratori, dell'istruzione pubblica, della pace e dei diritti dei popoli, potete iscrivervi alla Mailing List degli ex-studenti dei miei corsi e dei colleghi universitari: scrivere "Sì, mettimi sulla lista." a xStudenti_Colleghi@boylan.it




Pagina Iniziale/Home Page>