Al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi

p. c. al Direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali, prof. Marcello Romei

e a tutti gli organi di informazione


Gent.mo Presidente della Repubblica,

a nome degli ormai più di 12.000 genitori, insegnanti e cittadini, da più di 700 Comuni di tutto il Paese, che nei mesi scorsi hanno sottoscritto la “Lettera Aperta” a Lei rivolta per chiederLe un intervento pubblico e rivolto al Parlamento per denunciare le conseguenze della riforma Moratti nella scuola, ci rivolgiamo nuovamente a Lei per chiederLe di fissare un appuntamento ad una nostra delegazione.

Qui allegato trova un primo elenco provvisorio di eletti nelle istituzioni a tutti i livelli, personalità, docenti universitari che sostengono questa nostra richiesta.

Alcuni di essi condividono appieno il contenuto e i toni della nostra “Lettera Aperta”, altri in parte, altri si sono astenuti da una presa di posizione precisa.

Ma tutti si sono trovati uniti nel richiedere che, in nome della democrazia, dei principi costituzionali e del libero dibattito, una nostra delegazione venga da Lei ricevuta.

La nostra “Lettera Aperta” è stata promossa a fine settembre 2004 da 57 insegnanti e genitori di Torino, Milano, Roma, Varese, Ancona, preoccupati per la situazione che si stava annunciando con l’avvio della legge 53. Se da allora 12.000 genitori, insegnanti, cittadini l’hanno sottoscritta è perché queste preoccupazioni sono reali e hanno trovato purtroppo, con il passare dei mesi, una conferma preoccupante.

Ci siamo rivolti a Lei perché, come abbiamo già avuto modo di argomentare, l’applicazione di questa legge rimette in causa l’unità del nostro Paese, l’unità della Repubblica “una e indivisibile”, come recita la Costituzione, di cui Lei è garante.

Ribadiamo ciò che Le abbiamo già scritto a dicembre e a marzo, dopo le Sue prime risposte: noi non Le chiediamo di crederci sulla parola, né di condividere a priori le nostre posizioni, le nostre considerazioni, le nostre richieste, in particolare la richiesta di un Suo intervento, come previsto dall’art. 87 della Costituzione che Le attribuisce il potere di inviare messaggi pubblici alle Camere e all’intero Paese.

In questi giorni stiamo completando il “Dossier” con le testimonianze che abbiamo raccolto in tutto il Paese sulle conseguenze della legge.

Si tratta di fatti, fatti concreti che ci siamo impegnati a portarLe in delegazione.

Quello che quindi Le chiediamo nuovamente oggi, ringraziandola ancora una volta per il dialogo che nei mesi scorsi ha accettato con noi, è di riceverci in delegazione per poterLe presentare questi fatti, per discuterli con Lei, per consegnarLe le firme raccolte.

Esistono certamente molti punti di vista a proposito della scuola e della riforma. Noi li rispettiamo tutti, ma pensiamo che le testimonianze e i fatti da noi raccolti meritino di essere presi in considerazione da Lei, poiché secondo noi essi dimostrano in modo inequivocabile che si tratta di un problema costituzionale, si tratta dell’unità della Repubblica.

Il Paese intero, a nostro parere, ha diritto ad una risposta sull’insieme dei problemi che solleviamo.

E’ nel rispetto della migliore tradizione democratica, dei valori della nostra Costituzione e di tutte le opinioni che Le chiediamo quindi di riceverci in delegazione.

In attesa di una Vostra risposta, voglia gradire i nostri più rispettosi saluti.



16 giugno 2005

Maria Grazia Rosa, (ins. Caronno-Varese),

Gabriella Daniele (genitore, Torino);

Rita Defeudis (ins e gen., Abbiategrasso, Mi);

Roberta Roberti (gen e ins, Coord. LaScuolaSiamoNoi, Parma)

Maria Grazia Sala (gen e ins., coordinatrice zona 8, Milano);

Lorenzo Varaldo (ins. coordinatore nazionale “Manifesto dei 500”)



Contatti e informazioni: “Manifesto dei 500”, c/ Lorenzo Varaldo, sc. el. “Sibilla Aleramo”, v. Lemie 48, 10149, Torino. Tel: 340/2932826. e.mail: manifestodei500@hotmail.com; sito Internet: manifesto500.altervista.org