E' NATO IL MOVIMENTO INTERNAZIONALE IN DIFESA DELL'UMANITA' difesaumanita@virgilio.it


E’ nato il movimento internazionale "In Difesa dell'Umanità" che verrà ufficialmente presentato il giorno 30 gennaio al Social Forum di Porto Alegre. Intellettuali e artisti di 52 paesi e differenti culture (premi nobel, scienziati, scrittori...), riuniti a Caracas lo scorso dicembre, hanno convenuto sulla necessità di costruire una barriera di resistenza per arginare il progetto di dominazione mondiale che oggi si pretende di imporre. "E' necessario passare all'offensiva" con azioni concrete: Ë stata la parola d'ordine dalla quale Ë scaturita la decisione di creare una rete di informazione, solidarietà, coordinamento e mobilitazione che vincoli gli intellettuali e artisti ai Fori Sociali e alle lotte popolari e garantisca la continuità di questi sforzi e delle sue articolazioni in un movimento internazionale "In difesa dell'umanità". Anche in Italia si sta formando un gruppo di lavoro che presto avrà un sito, un ufficio, e a cui Ë già possibile rivolgersi scrivendo a difesaumanita@virgilio.it


Viviamo in un’epoca dove le decisioni dell’ONU non sono rispettate; la legalità internazionale è stata spezzata e principi come il non intervento negli affari interni degli Stati e il concetto di sovranità sono stati aboliti. La convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e protezione delle popolazioni civili, sono stati violati; i detenuti sono torturati e umiliati; si sono creati penitenziari fuorilegge nei territori usurpati di Guantanamo e dell’Iraq. Le invasioni e devastazioni in Irak, le minacce contro altre nazioni del Medio Oriente, il martirio del popolo palestinese e gli interventi delle grandi potenze in Africa, rivelano la pretesa di imporre a ferro e fuoco un ordine basato sulla forza.


Gran parte di tali aggressioni hanno come obbiettivo quello di appropriarsi delle riserve di idrocarburi, minerali, biodiversità e acqua dei paesi meno sviluppati. Appoggiamo il diritto dei popoli a mantenere il controllo sulle proprie risorse e rifiutiamo gli interventi volti ad espropriargliele. I crimini contro il popolo iracheno dimostrano fino a che punto possono arrivare i media e i governi che si proclamano difensori dei diritti umani. L’eroica città di Falluja, oggi rasa al suolo, rimarrà il simbolo di un tragico momento storico, ed è nostro dovere denunciare tale atrocità.

Parte del progetto di dominazione si prefigge l’annessione economica dell’America Latina e altri piani e accordi commerciali e finanziari minano l’indipendenza e le opportunità reali di sviluppo di questi paesi. Cresce il pericolo di nuove forme di interventi e aggressioni come risposta all’intensificarsi delle lotte sociali e i processi di cambiamento che sta vivendo quella parte del mondo. Le nozioni di “guerra preventiva” e “cambiamento di regime” proclamati dalla dottrina ufficiale del governo degli Stati Uniti, le sue minacce a tutti i paesi che non compiono gli interessi imperiali o che rivestono una importanza strategica. Oggi, più che mai, è necessario mobilitare la solidarietà a tutte le cause popolari del continente. Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà con i popoli dell’Iraq, Palestina, Afganistan e tutti gli altri che resistono all’occupazione e all’aggressione imperialista.


Condanniamo il terrorismo, ma siamo contro l’utilizzazione politica che si è fatta della cosiddetta “guerra contro il terrorismo” e l’appropriazione fraudolenta di valori e concetti come democrazia, libertà e diritti umani. Ci opponiamo a che si vogliano far passare per “terrorismo” la resistenza dei popoli in “guerra contro il terrorismo” e le aggressioni degli oppressori.


Mentre si dilapidano risorse incalcolabili nell’industria militare, altri stermini silenziosi hanno luogo quotidianamente, a causa della fame, dei problemi sociali, dell’estrema povertà, delle malattie curabili e delle epidemie. La sofferenza dei popoli dell’Africa, Asia, America Latina e Caraibi, come risultato delle politiche promosse dalle istituzioni finanziarie internazionali, è ignorata da coloro che pretendono di dominare il mondo e dalle elite globali che beneficiano della rapina neocolonialista. L’assenza di programmi per reali soluzioni ai problemi è un altro segnale della disumanizzazione che caratterizza la nostra epoca.


Facciamo nostre le lotte dei lavoratori e di tutti gli esclusi: i disoccupati, gli sfruttati, le donne, i popoli indigeni, i migranti, le minoranze sessuali, i giovani senza futuro, i bambini senza protezione e le vittime del commercio sessuale. Appoggiamo le rivendicazioni di coloro che difendono i propri diritti e la propria identità di fronte alle pretese totalitaristiche e di egemonia della globalizzazione neoliberale.


Sprovvista di un livello minimo di alimentazione, attenzione medica, energia elettrica, casa e acqua potabile, una gran parte dell’umanità è sacrificata da un sistema che esaurisce le risorse naturali e distrugge il medio ambiente con l’irrazionale dilapidare consumistico mettendo in pericolo la sopravvivenza della specie umana.


La stragrande maggioranza dell’umanità ha un accesso assai limitato all’educazione e alla conoscenza ed è esclusa dai benefici che derivano dalle nuove tecnologie dell’informazione e della produzione di medicinali generici. Il sistema economico dominante genera la mercantilizzazione della maggior parte della produzione intellettuale, la privatizza e la trasforma in uno strumento atto a perpetuare la concentrazione della ricchezza e l’addomesticamento delle coscienze. E’ urgente impedire che la OMC, con la sua pretesa di trasformare il mondo in mercanzia, annienti le diversità culturali.


La concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione di massa trasforma la libertà di informazione in una frode. Il potere mediatico, al servizio del progetto egemone, distorce la realtà, manipola la storia, fomenta qualsivoglia forma di discriminazione e promuove la rassegnazione di fronte all’attuale stato delle cose, presentandolo come l’unico possibile.


E’ fondamentale combattere la propaganda dei centri egemoni facendo circolare le idee emancipatrici attraverso tutte le vie percorribili: internet, stampa alternativa, emittenti radio, televisioni e media comunitari, cinema ecc. e diffondere i progetti di sviluppo, partecipazione e educazione popolare affinché possano convertirsi in tangibili riferimenti per la ricostruzione delle utopie che danno impulso alla storia.


In questa epoca specialmente pericolosa, rinnoviamo la convinzione che un altro mondo non solo è possibile ma è imprescindibile, e ci impegniamo a chiamare alla lotta con crescente solidarietà, unità e determinazione.


In difesa dell'umanità, riaffermiamo la nostra certezza che i popoli avranno l'ultima parola.