VERBALE – PRIMA RIUNIONE ESPLORATIVA “SIETAR-ITALIA” -- MILANO, 03.04.2007



Il 3 aprile 2007 dalle 11.30 alle 16.00 si è tenuta, nei locali del Gruppo Prospecta (Via Luisa Sanfelice, 3, Milano), gentilmente messi a disposizione dal socio Massimiliano Santoro, la prima riunione esplorativa indetta per valutare la possibilità di creare una sezione SIETAR (Society for Intercultural Education, Training and Research) in Italia, affiliata alla SIETAR-Europa.


Hanno convocato la riunione Elio Vera (Cesma Srl, Milano) e Patrick Boylan (Università Roma Tre, Roma), su suggerimento del Board di SIETAR-Europa di cui entrambi sono membri.


La riunione è stata co gestita da Elio Vera e Massimiliano Santoro; Patrick ha accettato di prendere gli appunti.


Presenti, oltre ai tre soprannominati: Ariella Cuk Del Campo, David Trickey, Roberto C. Gatti, Marco Muzzana, Nicola Di Pirro e, dallo staff di Prospecta, Cristina Volpi, Jessica Santoro, Claudia, Elena.


1. Patrick ha illustrato quattro temi.


-- La storia della SIETAR: Nasce negli Stati Uniti anni '60 da un gruppo di consulenti (professori universitari di sociologia/antropologia ed ex-funzionari dello State Department) chiamati dall'allora Presidente Kennedy per preparare i giovani volontari del Peace Corps. In seguito i consulenti hanno offerto le loro tecniche di relocation preparation alle aziende multinazionali. Nacque una nuova professione e, con essa, un'associazione professionale, la SIETAR, diffusasi poi in Europa, nel Giappone, ecc. Oltre ai trainers, aderirono alla SIETAR universitari responsabili dei corsi di comunicazione interculturale (CI), operatori sociali alle prese con le società multietniche, ecc..


-- I benefici dell'adesione alla SIETAR: 1. congressi annuali che offrono eccellenti occasioni di aggiornamento professionale tramite i Workshops pre-congressuale a pagamento ed i seminari e le presentazioni offerti dai soci durante il congresso; 2. la creazione di una rete di contatti per favorire scambi di informazioni o di clienti e la collaborazione su consulenze congiunte; 3. un apposito foro in Internet dove ricevere, tra congressi, consigli da colleghi per risolvere particolari dinamiche interculturali o problemi di training; 4. un sostegno a qualsiasi progetto di ricerca CI, in particolare progetti che richiedono la verifica empirica in più culture; 5. momenti di piacevole socializzazione.


-- I costi dell'adesione alla SIETAR-Europa: la quota annuale è di 100 euro (30 per giovani); la sottoscrizione consente di pagare una tariffa ridotta per partecipare al congresso annuale, per cui il costo reale è di circa la metà.


-- I vantaggi della creazione di una sezione SIETAR-Italia: già esistono da diversi anni le sezioni SIETAR-Germania, -Olanda, -Gran Bretagna, -Francia. Chi in Europa non abita un paese in cui esiste già una sezione deve iscriversi alla SIETAR-Europa (SE) in qualità di “membro diretto” e versa alla SE la sua quota d'iscrizione. Altrimenti, se esiste un SIETAR locale, versa la quota SE alla sua sezione locale la quale a sua volta ne restituisce un quinto alla SE, trattenendo il resto per organizzare incontri locali (tra congressi) su temi d'interesse specifico ai membri. Ad esempio, in aprile la SIETAR-Germania ha svolto un'indagine sulla tipologia d'intervento interculturale praticato dai suoi membri e terrà poi una riunione per cercare di creare sinergie; SIETAR-Gran Bretagna organizzerà prossimamente un workshop su “gli stili di management britannici e cinesi a confronto”; la SIETAR-France farà una riunione per concretizzare i contatti avuti con alcune ONG che operano in Francia...



2. Roberto ha sottolineato la presenza troppo ridotta di accademici e di ricercatori in SIETAR (lo stesso può dirsi anche per la componente operatori sociali). Invece una presenza più paritaria gioverebbe a tutti (la componente trainer, attualmente preponderante, avrebbe da guadagnare dal sentire le esperienze degli operatori sociali e gli studi degli accademici, se non in termini di “ricette da applicare l'indomani” in qualche training, certamente in termini di allargamento di prospettiva, il quale conduce a trovare soluzioni più innovative anche per mondo del lavoro).


Roberto ha inoltre sottolineato l'opportunità di ridiscutere le impostazioni di base (ad esempio, come parlare di culture e di CI in un'epoca segnata dall'eclisse dello Stato nazione e dalle migrazio-ni di massa). Un gruppo non s'inventa, un gruppo si ritrova sulla base di una comunanza di vedute. Appuriamo dunque fino a che punto questo gruppo nascente condivide una impostazione di base.



3. David ha suggerito una prima attività per assaggiare la volontà dei presenti di cimentarsi in un lavoro comune -- una ricerca collettiva sulla nozione di fiducia, sia nei rapporti interpersonali in genere sia più particolarmente nei vari rapporti che si realizzano in ambito aziendale. Siccome siamo in Italia e, in quanto futura SIETAR-Italia, ci proponiamo come esperti della cultura italiana, il tema potrebbe essere delimitato a “establishing trust in the Italian business world”.


David ha già elaborato una serie di categorie per individuare l'esistenza o meno di un rapporto di fiducia, nonché uno strumento per valutare il livello di fiducia – ma questi tools non sono stati ancora localizzati alle diverse realtà specifiche) che caratterizzano l'Italia.


Creare tool specifici ci offrirebbe un'occasione concreta per mettere a fuoco le nostre impostazioni di base; inoltre, qualora la ricerca approdasse a qualche risultato, rappresenterebbe un contributo molto positivo al sapere collettivo sulle dinamiche interculturali, in cui spicca l'assenza di studi specifici sull'Italia.



4. Elio precisa che non è necessario che tutti partecipino al progetto descritto da David: ognuno può riservare un suo intervento per i progetti gli gli sono più congeniali.



5. Ariella si dichiara disposta a partecipare al progetto di David durante la fase di sperimentazione. Se, ad esempio, la ricerca dovesse richiedere l'intervista di manager aziendali alle prese con trust across cultures, lei potrebbe somministrare un eventuale questionario ai suoi contatti aziendali.



6. Il gruppo accetta la proposta di David e sì dà due scadenze:

-- il 21 giugno a Milano, di nuovo presso la sede del Gruppo Prospecta, dopo uno scambio di materiali e di riflessioni tramite email, per impostare la ricerca da portare avanti fino all'autunno;

-- il 5 ottobre a Bologna presso lo studio di David per presentare una prima bozza degli strumenti di analisi e d'intervento nel campo dei rapporti fiduciari interculturali, che (si augura) il gruppo avrà prodotto. L'incontro del 5 ottobre potrebbe anche essere un'occasione per far conoscere la nascente SIETAR-Italia a tutti coloro in Italia che si occupano della CI.



7,. Patrick propone che durante una parte dei futuri incontri (la mattinata, ad esempio) i membri, a turni, facciano mini-lezioni ai soci presenti, per far conoscere le loro tecniche d'intervento.



8. Elio s'impegna di far girare a tutti sia i nominativi ed i recapiti dei presenti, sia i materiali sul trust che man mano il gruppo produrrà o indicherà come lettura consigliata



9. La riunione termina alle 16.15.



Roma, 16.6.07

In fede,

Patrick Boylan